Escursioni Cilento | Campania | Hotel Seven Palinuro Hotel Seven, a pochi passi dal centro di Palinuro, offerte in bed and breakfast a partire da 29,00 euro a persona. Hotel per famiglie e coppie, situato presso Arco Naturale di Palinuro, albergo stile mediterraneo. Piscina, solarium, reception aperta 24 ore con personale multilingua, discoteca. http://www.hotelsevenresidence.it/index.php/itinerari-2/costa-del-cilento 2021-04-02T12:28:56+00:00 Hotel Seven Residence Palinuro info@hotelsevenresidence.it Joomla! - Open Source Content Management Santa Maria di Castellabate e Punta Licosa 2015-05-18T14:16:31+00:00 2015-05-18T14:16:31+00:00 http://www.hotelsevenresidence.it/index.php/itinerari-2/costa-del-cilento/santa-maria-di-castellabate-e-punta-licosa Super User ivan@sos-computer.eu <p style="text-align: justify;"><span style="font-size: 10pt;"><span style="color: #000000;"><em><strong>Santa Maria di Castellabate</strong> </em>('<i>a Marina</i> in cilentano) è&nbsp;</span><span style="color: #000000;">un centro peschereccio e balneare situato nella dolce insenatura compresa tra la Punta Tresino e la Punta Licosa. Questa&nbsp;località&nbsp;è tra le prime località del Cilento scoperte dal turismo balneare in virtù delle spiaggie ma anche del suo centro storico, vivacissimo e affolato di negozi lungo il corso principale. </span></span></p> <p style="text-align: justify;"><span style="color: #000000; font-size: 10pt;">Testimone della bellezza del luogo è l'<em>antico borgo</em> dove è possibile ammirare i palazzi nobiliari che si alternano alle abitazioni marinare tipiche dei pescatori che ancora numerosi si dedicano alla pesca di tonni e pesce spada. La costa alterna ai lunghi litorali sabbiosi dei tratti di scogliera su cui cresce lussureggiante la tipica vegetazione mediterranea e dei boschi di pini d'aleppo. Ogni anno Castellabate riconferma il merito della <em>Bandiera Blu</em> per la balnebilità delle acque e testimonia la qualità dei servizi turistici nel Cilento.</span></p> <p><span style="color: #000000; font-size: 10pt;">Negli ultimi anni Santa Maria di Castellabate è diventata famosa in tutta Italia e all'estero per essere stata il set del film campione d'incassi del 2010, ossia "<em>Benvenuti al Sud</em>" con Claudio Bisio e Alessandro Siani. </span></p> <p><span style="color: #000000; font-size: 10pt;"><span style="color: #000000; font-size: 10pt;"><em><strong>Punta Licosa</strong> </em>è un vero e proprio paradiso per i bagnanti alla ricerca di tranquillità e natura rigogliosa offrendo una vasta area forestale su cui prospera la macchia mediterranea al cui interno è situato un minuscolo borgo alle pendici del Monte Licosa (326 mslm). Una volta superata la pineta si ha l’accesso a tante piccole spiagge rocciose il cui mare antistante fa parte della riserva marina di Castellabate. Alla mitica sirena che da il nome alla località sono dedicati due concerti sull’acqua tenuti su imbarcazioni poste nel tratto di mare che separa la spiaggia della Punta Licosa dall’isolotto di Licosa.</span></span></p> <p style="text-align: justify;"><span style="font-size: 10pt;"><span style="color: #000000;"><em><strong>Santa Maria di Castellabate</strong> </em>('<i>a Marina</i> in cilentano) è&nbsp;</span><span style="color: #000000;">un centro peschereccio e balneare situato nella dolce insenatura compresa tra la Punta Tresino e la Punta Licosa. Questa&nbsp;località&nbsp;è tra le prime località del Cilento scoperte dal turismo balneare in virtù delle spiaggie ma anche del suo centro storico, vivacissimo e affolato di negozi lungo il corso principale. </span></span></p> <p style="text-align: justify;"><span style="color: #000000; font-size: 10pt;">Testimone della bellezza del luogo è l'<em>antico borgo</em> dove è possibile ammirare i palazzi nobiliari che si alternano alle abitazioni marinare tipiche dei pescatori che ancora numerosi si dedicano alla pesca di tonni e pesce spada. La costa alterna ai lunghi litorali sabbiosi dei tratti di scogliera su cui cresce lussureggiante la tipica vegetazione mediterranea e dei boschi di pini d'aleppo. Ogni anno Castellabate riconferma il merito della <em>Bandiera Blu</em> per la balnebilità delle acque e testimonia la qualità dei servizi turistici nel Cilento.</span></p> <p><span style="color: #000000; font-size: 10pt;">Negli ultimi anni Santa Maria di Castellabate è diventata famosa in tutta Italia e all'estero per essere stata il set del film campione d'incassi del 2010, ossia "<em>Benvenuti al Sud</em>" con Claudio Bisio e Alessandro Siani. </span></p> <p><span style="color: #000000; font-size: 10pt;"><span style="color: #000000; font-size: 10pt;"><em><strong>Punta Licosa</strong> </em>è un vero e proprio paradiso per i bagnanti alla ricerca di tranquillità e natura rigogliosa offrendo una vasta area forestale su cui prospera la macchia mediterranea al cui interno è situato un minuscolo borgo alle pendici del Monte Licosa (326 mslm). Una volta superata la pineta si ha l’accesso a tante piccole spiagge rocciose il cui mare antistante fa parte della riserva marina di Castellabate. Alla mitica sirena che da il nome alla località sono dedicati due concerti sull’acqua tenuti su imbarcazioni poste nel tratto di mare che separa la spiaggia della Punta Licosa dall’isolotto di Licosa.</span></span></p> Acciaroli 2015-05-18T14:16:02+00:00 2015-05-18T14:16:02+00:00 http://www.hotelsevenresidence.it/index.php/itinerari-2/costa-del-cilento/acciaroli Super User ivan@sos-computer.eu <p style="text-align: justify;"><span style="color: #000000;"><span style="font-size: 10pt;"><em><strong>Acciaroli</strong> </em>è la maggiore frazione del comune di Pollica, in provinca di Salerno, sulla Costiera Cilentana.&nbsp;</span></span></p> <p><span style="font-size: 10pt;">Antico borgo di pescatori, è uno dei gioielli più preziosi della costa: le caratteristiche casette, i vicoli stretti e lastricati, l’intenso profumo dei fiori alle finestre, le spiagge lunghe e sabbiose, il mare azzurro e cristallino, ne fanno un’oasi di pace e di bellezza dove trascorrere le proprie vacanze. E' divenuto famoso per la visita dello scrittore Hernest Hemingway che&nbsp;pare che qui abbia preso lo spunto per il suo famoso romanzo "II vecchio e il mare". </span></p> <p><span style="color: #000000; font-size: 10pt;">Storicamente il porto è stato il punto principale d'incontro del mediterraneo con la cultura ellenica.</span></p> <p><span style="color: #000000; font-size: 10pt;">Da visitare la chiesa dedicata all'Annunziata edificata nel 1100, e più volte restaurata, fiancheggiata da un bel campanile e la&nbsp;Torre Normanna esistente già nel 1233, anno in cui l'imperatore Federico II la fece inserire fra le torri di guardia del litorale.</span></p> <p style="text-align: justify;"><span style="color: #000000;"><span style="font-size: 10pt;">Il paese ottiene, da numerosi anni, per la qualità delle sue acque, le "5 vele" di Legambiente e la Bandiera Blu delle spiagge, insieme all'altra frazione pollichese: Pioppi. </span><span style="font-size: 10pt;">La località si trova inoltre nell'ambito del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, con la tipica macchia mediterranea.</span></span></p> <p style="text-align: justify;"><span style="color: #000000;"><span style="font-size: 10pt;"><em><strong>Acciaroli</strong> </em>è la maggiore frazione del comune di Pollica, in provinca di Salerno, sulla Costiera Cilentana.&nbsp;</span></span></p> <p><span style="font-size: 10pt;">Antico borgo di pescatori, è uno dei gioielli più preziosi della costa: le caratteristiche casette, i vicoli stretti e lastricati, l’intenso profumo dei fiori alle finestre, le spiagge lunghe e sabbiose, il mare azzurro e cristallino, ne fanno un’oasi di pace e di bellezza dove trascorrere le proprie vacanze. E' divenuto famoso per la visita dello scrittore Hernest Hemingway che&nbsp;pare che qui abbia preso lo spunto per il suo famoso romanzo "II vecchio e il mare". </span></p> <p><span style="color: #000000; font-size: 10pt;">Storicamente il porto è stato il punto principale d'incontro del mediterraneo con la cultura ellenica.</span></p> <p><span style="color: #000000; font-size: 10pt;">Da visitare la chiesa dedicata all'Annunziata edificata nel 1100, e più volte restaurata, fiancheggiata da un bel campanile e la&nbsp;Torre Normanna esistente già nel 1233, anno in cui l'imperatore Federico II la fece inserire fra le torri di guardia del litorale.</span></p> <p style="text-align: justify;"><span style="color: #000000;"><span style="font-size: 10pt;">Il paese ottiene, da numerosi anni, per la qualità delle sue acque, le "5 vele" di Legambiente e la Bandiera Blu delle spiagge, insieme all'altra frazione pollichese: Pioppi. </span><span style="font-size: 10pt;">La località si trova inoltre nell'ambito del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, con la tipica macchia mediterranea.</span></span></p> Velia 2015-05-18T14:15:25+00:00 2015-05-18T14:15:25+00:00 http://www.hotelsevenresidence.it/index.php/itinerari-2/costa-del-cilento/velia Super User ivan@sos-computer.eu <p style="text-align: justify;"><span style="color: #000000; font-size: 10pt;">Il sito archeologico dell’antica città greca di Elea, patria della scuola filosofica di Parmenide e Zenone, sorge nel cuore del Parco del Cilento, nell’area di Marina di Ascea e prende il nome di <em><strong>Velia</strong> </em>sotto la dominazione romana. </span></p> <p style="text-align: justify;"><span style="color: #000000; font-size: 10pt;">Gli Scavi iniziarono nel 1921 ad opera di Amedeo Maiuri ed hanno riportato alla luce gran parte dell'antica città, facendone ricostruire completamente la pianta. La struttura urbanistica dell’antica Velia risulta articolata in tre nuclei: il quartiere meridionale, il quartiere settentrionale e l’acropoli.</span></p> <p style="text-align: justify;"><span style="color: #000000; font-size: 10pt;">La visita all'antica città di Velia inizia dal quartiere meridionale. Qui è la Velia fondata dai Focei, dove troviamo la <em>Diga Foranea</em> che doveva costituire un molo costruito a 50 metri dalla linea della spiaggia. Questa zona a causa di una grossa alluvione nonché del progressivo e lento ritirarsi della linea di costa, si insabbiò e pertanto venne strappata al mare con la costruzione di mura ed urbanizzata. Al termine del muro vi è una torre circolare poggiante su uno scoglio che probabilmente era adibita a faro. A questo punto iniziano le mura più arcaiche del VI secolo a.C. fino a giungere a Porta Marina Sud che costituiva con la cinta muraria adiacente la delimitazione della città verso il mare. Superando la porta si entra nella città dove troviamo due <em>insulae</em> e abitazioni di età ellenistica.</span></p> <p style="text-align: justify;"><span style="color: #000000; font-size: 10pt;">Imboccando la strada che conduce verso Porta Rosa sulla sinistra troviamo le Terme Imperiali. Più avanti abbiamo l’Agorà, zona monumentale costituita da una piazza rettangolare delimitata per tre lati da muri porticati e con il fronte colonnato. Lasciata l’Agorà ci si rimette sulla via di Porta Rosa, ma guardando prima, all’inizio, sulla sinistra vi sono i resti di una porta situata proprio a fianco della seconda delle due torri. Proseguendo a salire verso Porta Rosa, si incontra sulla destra una spianata nella quale è stato messo in luce un impianto termale ellenistico risalente al III sec. a.C. Si tratta di un complesso importante poiché costituisce un "unicum" in Magna Grecia.</span></p> <p style="text-align: justify;"><span style="color: #000000; font-size: 10pt;">Via via che si sale si ammira l’imponenza della strada, la quale ad un certo momento piega leggermente sulla sinistra, offrendo alla vista la visione della Porta Arcaica e di Porta Rosa. Porta Arcaica segna il confine tra i Quartieri meridionale e Settentrionale. Essa fu costruita dai Focei, verso la fine del VI secolo a.C. Alle spalle della Porta Arcaica troviamo la Porta Rosa, prestigioso monumento civile della Magna Grascia che svolgeva la duplice funzione di collegamento dei due quartieri della Città, e di viadotto congiungente le due parti del colle. La Porta Rosa comprende l’unico arco greco di età classica che ci sia pervenuto in perfetto stato di conservazione. </span></p> <p style="text-align: justify;"><span style="color: #000000; font-size: 10pt;">Retrocedendo di pochi metri, si inizia la salita verso l'Acropoli. Poco prima di arrivare alla sommità, si notano i resti dell'insediamento abitativo più antico della città (540-535 a.C.). Appena giunti sull'Acropoli si notano subito i resti del piccolo teatro risalente al IV secolo a.C., ancor'oggi scena di spettacoli teatrali. Poco oltre è un edificio a pianta rettangolare; era in effetti la <em>stoà</em> dell’Area Sacra. Sulla terrazza superiore è il tempio ionico in parte distrutto dalla grande torre del castello normanno. Qui troviamo l’area ove si svolgeva la vita pubblica e religiosa della città, ossia l’Acropoli. Dall'Acropoli si può seguire un tratto delle mura, giungendo ad una prima terrazza dov'era un'area sacra a Poseidon. Proseguendo si giunge ad una seconda terrazza dov'era un'altra area sacra ove è conservato un altare monumentale (cosiddetto Santuario di Zeus). Più avanti è il Castelluccio punto culminante del sistema difensivo di Velia.</span></p> <p style="text-align: justify;"><span style="color: #000000; font-size: 10pt;">Il sito archeologico dell’antica città greca di Elea, patria della scuola filosofica di Parmenide e Zenone, sorge nel cuore del Parco del Cilento, nell’area di Marina di Ascea e prende il nome di <em><strong>Velia</strong> </em>sotto la dominazione romana. </span></p> <p style="text-align: justify;"><span style="color: #000000; font-size: 10pt;">Gli Scavi iniziarono nel 1921 ad opera di Amedeo Maiuri ed hanno riportato alla luce gran parte dell'antica città, facendone ricostruire completamente la pianta. La struttura urbanistica dell’antica Velia risulta articolata in tre nuclei: il quartiere meridionale, il quartiere settentrionale e l’acropoli.</span></p> <p style="text-align: justify;"><span style="color: #000000; font-size: 10pt;">La visita all'antica città di Velia inizia dal quartiere meridionale. Qui è la Velia fondata dai Focei, dove troviamo la <em>Diga Foranea</em> che doveva costituire un molo costruito a 50 metri dalla linea della spiaggia. Questa zona a causa di una grossa alluvione nonché del progressivo e lento ritirarsi della linea di costa, si insabbiò e pertanto venne strappata al mare con la costruzione di mura ed urbanizzata. Al termine del muro vi è una torre circolare poggiante su uno scoglio che probabilmente era adibita a faro. A questo punto iniziano le mura più arcaiche del VI secolo a.C. fino a giungere a Porta Marina Sud che costituiva con la cinta muraria adiacente la delimitazione della città verso il mare. Superando la porta si entra nella città dove troviamo due <em>insulae</em> e abitazioni di età ellenistica.</span></p> <p style="text-align: justify;"><span style="color: #000000; font-size: 10pt;">Imboccando la strada che conduce verso Porta Rosa sulla sinistra troviamo le Terme Imperiali. Più avanti abbiamo l’Agorà, zona monumentale costituita da una piazza rettangolare delimitata per tre lati da muri porticati e con il fronte colonnato. Lasciata l’Agorà ci si rimette sulla via di Porta Rosa, ma guardando prima, all’inizio, sulla sinistra vi sono i resti di una porta situata proprio a fianco della seconda delle due torri. Proseguendo a salire verso Porta Rosa, si incontra sulla destra una spianata nella quale è stato messo in luce un impianto termale ellenistico risalente al III sec. a.C. Si tratta di un complesso importante poiché costituisce un "unicum" in Magna Grecia.</span></p> <p style="text-align: justify;"><span style="color: #000000; font-size: 10pt;">Via via che si sale si ammira l’imponenza della strada, la quale ad un certo momento piega leggermente sulla sinistra, offrendo alla vista la visione della Porta Arcaica e di Porta Rosa. Porta Arcaica segna il confine tra i Quartieri meridionale e Settentrionale. Essa fu costruita dai Focei, verso la fine del VI secolo a.C. Alle spalle della Porta Arcaica troviamo la Porta Rosa, prestigioso monumento civile della Magna Grascia che svolgeva la duplice funzione di collegamento dei due quartieri della Città, e di viadotto congiungente le due parti del colle. La Porta Rosa comprende l’unico arco greco di età classica che ci sia pervenuto in perfetto stato di conservazione. </span></p> <p style="text-align: justify;"><span style="color: #000000; font-size: 10pt;">Retrocedendo di pochi metri, si inizia la salita verso l'Acropoli. Poco prima di arrivare alla sommità, si notano i resti dell'insediamento abitativo più antico della città (540-535 a.C.). Appena giunti sull'Acropoli si notano subito i resti del piccolo teatro risalente al IV secolo a.C., ancor'oggi scena di spettacoli teatrali. Poco oltre è un edificio a pianta rettangolare; era in effetti la <em>stoà</em> dell’Area Sacra. Sulla terrazza superiore è il tempio ionico in parte distrutto dalla grande torre del castello normanno. Qui troviamo l’area ove si svolgeva la vita pubblica e religiosa della città, ossia l’Acropoli. Dall'Acropoli si può seguire un tratto delle mura, giungendo ad una prima terrazza dov'era un'area sacra a Poseidon. Proseguendo si giunge ad una seconda terrazza dov'era un'altra area sacra ove è conservato un altare monumentale (cosiddetto Santuario di Zeus). Più avanti è il Castelluccio punto culminante del sistema difensivo di Velia.</span></p> Paestum 2015-05-18T14:14:14+00:00 2015-05-18T14:14:14+00:00 http://www.hotelsevenresidence.it/index.php/itinerari-2/costa-del-cilento/paestum Super User ivan@sos-computer.eu <p style="text-align: justify;"><span style="color: #000000; font-size: 10pt;"><em><strong>Paestum</strong> </em>è uno dei più importanti centri archeologici d’Italia, situato nella parte meridionale del golfo di Salerno, detto anticamente Sinus Paestanus. La città fu fondata intorno al 600 a.C. dai Greci di Sibari con il nome di Poseidonia. Alla fine del V sec. a.C., Poseidonia venne sconfitta in guerra dai Lucani, una popolazione di stirpe sannitica che si sostituì ai Greci nel governo della città, e ne cambiò il nome in Paestum. I monumenti di età imperiale danno di Paestum l’immagine di una città di provincia con una limitata attività edilizia, già dall’inizio del II secolo d.C., avviata ad un lento quanto inarrestabile declino.&nbsp;&nbsp;</span></p> <p style="text-align: justify;"><span style="color: #000000; font-size: 10pt;"><span class="goog_qs-tidbit goog_qs-tidbit-0">Il parco archeologico di Paestum, riconosciuto dall'UNESCO "Patrimonio dell'Umanità",&nbsp;spicca per i tre templi e per le sue mura. La cinta muraria di Paestum è uno dei sistemi di fortificazione delle città della Magna</span> Grecia meglio conservati. Si sviluppa per quasi cinque chilometri, con uno spessore medio di cinque metri, assumendo la forma di un pentagono.</span><br /><span style="color: #000000; font-size: 10pt;">In corrispondenza dei quattro punti cardinali si aprono quattro grandi porte. Le mura sono rinforzate da torri a pianta circolare, semicircolare e quadrata e sono attraversate da numerosi piccoli varchi. Il più grande e il più antico dei tre templi dorici risale alla metà del VI secolo a.C. Dato che la sua struttura non rispettava i canoni dell’architettura sacra, gli archeologi del ‘700 lo scambiarono per un edificio pubblico profano, dandogli il nome di <strong>Basilica</strong>. Il rinvenimento, al suo interno di un altare e di altri reperti, ha permesso di attribuire il tempio alla dea Hera. Il tempio ha le colonne su tutti i lati: 18 sui lati lunghi e 9 sui fronti.</span><br /><span style="color: #000000; font-size: 10pt;">Vicino alla Basilica, su di una lieve altura, sorge il meglio conservato dei tre templi: il <strong>Tempio di Nettuno</strong>. Il monumento che risale alla metà del V secolo a.C. non era dedicato a Poseidone. Gli oggetti rinvenuti hanno permesso di stabilire che l’edificio era dedicato ad Hera Argiva, dea della fecondità e della maternità. Il tempio mostra 6 colonne sui fronti e 14 sui lati lunghi. La parte superiore, caratterizzata da frontoni triangolari, mostra il tipico fregio dorico. Vicino al Tempio di Nettuno verso nord, si trova l’<i>area del foro</i> che risale ad un periodo successivo all’insediamento della colonia latina. Il foro di Paestum è uno tra i più antichi fori rettangolari d’epoca romana. Il piazzale è circondato da un portico con colonne doriche, mentre gli elementi della trabeazione sono quasi completamente scomparsi. Al centro del lato lungo settentrionale, il portico s’interrompe in corrispondenza di un edificio noto come <i>Tempio Italico</i>. Il tempio è innalzato su un alto podio e vi si accede da una scalinata sul lato sud, che è preceduta da un semplice altare rettangolare. Nelle vicinanze si trova anche l’anfiteatro romano a terrapieno con un muro di terrazzamento. Lungo la <i>Via Sacra</i> sorge il <strong>Tempio di Atena</strong>, noto anche come Tempio di Cerere. Il monumento, costruito alla fine del VI secolo a.C., è il secondo in ordine cronologico ed il più piccolo dei tre templi. Il monumento poggia su un basamento di tre gradini e doveva trovarsi al centro di un piccolo santuario, del quale sono rimasti l’altare con il pozzo sacrificale, le fondazioni di altri due altari. </span></p> <p style="text-align: justify;"><span style="color: #000000; font-size: 10pt;"><span style="color: #000000; font-size: 10pt;">Immancabile è la visita al <strong>Museo Archeologico,</strong> tra i più importanti MuseiArcheologici d'Italia, che offre un’importante collezione di antichità della Magna Grecia rinvenuti durante scavi condotti nell'omonima città, oltre che nelle Necropoli e nel Santuario di Foce Sele, tra le quali spiccano gli affreschi provenienti dalla <i>Tomba del Tuffatore</i>.</span></span></p> <p style="text-align: justify;"><span style="color: #000000; font-size: 10pt;"><em><strong>Paestum</strong> </em>è uno dei più importanti centri archeologici d’Italia, situato nella parte meridionale del golfo di Salerno, detto anticamente Sinus Paestanus. La città fu fondata intorno al 600 a.C. dai Greci di Sibari con il nome di Poseidonia. Alla fine del V sec. a.C., Poseidonia venne sconfitta in guerra dai Lucani, una popolazione di stirpe sannitica che si sostituì ai Greci nel governo della città, e ne cambiò il nome in Paestum. I monumenti di età imperiale danno di Paestum l’immagine di una città di provincia con una limitata attività edilizia, già dall’inizio del II secolo d.C., avviata ad un lento quanto inarrestabile declino.&nbsp;&nbsp;</span></p> <p style="text-align: justify;"><span style="color: #000000; font-size: 10pt;"><span class="goog_qs-tidbit goog_qs-tidbit-0">Il parco archeologico di Paestum, riconosciuto dall'UNESCO "Patrimonio dell'Umanità",&nbsp;spicca per i tre templi e per le sue mura. La cinta muraria di Paestum è uno dei sistemi di fortificazione delle città della Magna</span> Grecia meglio conservati. Si sviluppa per quasi cinque chilometri, con uno spessore medio di cinque metri, assumendo la forma di un pentagono.</span><br /><span style="color: #000000; font-size: 10pt;">In corrispondenza dei quattro punti cardinali si aprono quattro grandi porte. Le mura sono rinforzate da torri a pianta circolare, semicircolare e quadrata e sono attraversate da numerosi piccoli varchi. Il più grande e il più antico dei tre templi dorici risale alla metà del VI secolo a.C. Dato che la sua struttura non rispettava i canoni dell’architettura sacra, gli archeologi del ‘700 lo scambiarono per un edificio pubblico profano, dandogli il nome di <strong>Basilica</strong>. Il rinvenimento, al suo interno di un altare e di altri reperti, ha permesso di attribuire il tempio alla dea Hera. Il tempio ha le colonne su tutti i lati: 18 sui lati lunghi e 9 sui fronti.</span><br /><span style="color: #000000; font-size: 10pt;">Vicino alla Basilica, su di una lieve altura, sorge il meglio conservato dei tre templi: il <strong>Tempio di Nettuno</strong>. Il monumento che risale alla metà del V secolo a.C. non era dedicato a Poseidone. Gli oggetti rinvenuti hanno permesso di stabilire che l’edificio era dedicato ad Hera Argiva, dea della fecondità e della maternità. Il tempio mostra 6 colonne sui fronti e 14 sui lati lunghi. La parte superiore, caratterizzata da frontoni triangolari, mostra il tipico fregio dorico. Vicino al Tempio di Nettuno verso nord, si trova l’<i>area del foro</i> che risale ad un periodo successivo all’insediamento della colonia latina. Il foro di Paestum è uno tra i più antichi fori rettangolari d’epoca romana. Il piazzale è circondato da un portico con colonne doriche, mentre gli elementi della trabeazione sono quasi completamente scomparsi. Al centro del lato lungo settentrionale, il portico s’interrompe in corrispondenza di un edificio noto come <i>Tempio Italico</i>. Il tempio è innalzato su un alto podio e vi si accede da una scalinata sul lato sud, che è preceduta da un semplice altare rettangolare. Nelle vicinanze si trova anche l’anfiteatro romano a terrapieno con un muro di terrazzamento. Lungo la <i>Via Sacra</i> sorge il <strong>Tempio di Atena</strong>, noto anche come Tempio di Cerere. Il monumento, costruito alla fine del VI secolo a.C., è il secondo in ordine cronologico ed il più piccolo dei tre templi. Il monumento poggia su un basamento di tre gradini e doveva trovarsi al centro di un piccolo santuario, del quale sono rimasti l’altare con il pozzo sacrificale, le fondazioni di altri due altari. </span></p> <p style="text-align: justify;"><span style="color: #000000; font-size: 10pt;"><span style="color: #000000; font-size: 10pt;">Immancabile è la visita al <strong>Museo Archeologico,</strong> tra i più importanti MuseiArcheologici d'Italia, che offre un’importante collezione di antichità della Magna Grecia rinvenuti durante scavi condotti nell'omonima città, oltre che nelle Necropoli e nel Santuario di Foce Sele, tra le quali spiccano gli affreschi provenienti dalla <i>Tomba del Tuffatore</i>.</span></span></p>